In Toscana 27/12 - 4/01/24
Partiamo verso la Toscana nel tardo pomeriggio del 27 dicembre 2023.
Saliamo ancora, altre cave appaiono, arriviamo dove c'è il museo del marmo. Qui c'è anche una grande galleria che entra nella montagna, la cava si fa miniera. Nel museo che è all'aperto ci sono molte attrezzature delle varie epoche che spiegano abbastanza bene le tante tecniche di estrazione, ci sono alcuni massi storici, il più vecchio, un pezzo da 7 o 8 metri cubi, è del seicento AC, che venivano staccati a colpi di un grosso martello a due punte, un lavoro pesante e lunghissimo. Più tardi facendo le file di buchi dove mettere pioli di legno di fico che, bagnato, si dilatava fino a staccare grossi blocchi di marmo. Un sistema simile, successivo, prevedeva di fare la serie di buchi con lo scalpello poi piantarci dei cunei di ferro che, martellati in sequenza, facevano saltare il pezzo. Il metodo delle esplosioni con la polvere nera, adottato dopo il millecinquecento, fu presto abbandonato per l'enorme spreco di marmo frammentato in pezzi piccoli. Più tardi si usarono altri esplosivi, con buoni risultati, grazie a cariche più piccole e ad una preparazione molto più precisa.
Il marmo di Carrara per la sua eccellente qualità, fu utilizzato in tutti i
tempi ovunque servisse un materiale nobile e bianco per gli edifici più belli e
importanti. Ad esempio la facciata della splendida Certosa di Pavia è fatta in
gran parte di marmo di Carrara, arrivato fino a lì viaggiando sull'acqua, da
Livorno circumnavigando l'Italia poi trainati su chiatte (alaggio) sul Po e sul
Ticino. Gli scultori hanno sempre usato questi marmi per le loro opere. Oggi il
marmo è usato per l'edilizia, per il carbonato di calcio purissimo, o per altri
usi più grossolani. Meno dell’uno percento per l'arte. E come ci ha detto il
gestore del museo, spesso le sculture sono abbozzate dai robot che fanno il
grosso del lavoro.
Ma cosa è e come si è formato il marmo? È una roccia metamorfica, fatta essenzialmente di carbonato di calcio. Metamorfica, cioè dovuta ad una trasformazione, del calcare o della dolomia che sono rocce sedimentarie. Prima si sono formate queste, che spesso sono di origine organica. Gli scheletri calcarei di piccoli organismi marini si sono depositati per millenni, o milioni di anni, poi per l'effetto del tempo, altri milioni di anni, della pressione e della temperatura, le molecole si sono spostate e ricomposte in forma di cristalli con la scomparsa totale degli scheletri originari. Il marmo spaccato scintilla di cristalli come lo zucchero.
Su questa, che ora è una spiaggia, etruschi prima e romani poi, fusero minerali
fino a produrre, si stima, un milione di tonnellate di ferro.
C'è un centro visite nella "Casa Rossa Ximenes" un edificio costruito nel 1765 per il governo delle acque. È stato interessante il racconto del giovane e appassionato cicerone. Nella sconfinata palude in lontananza si vedono decine di fenicotteri rosa, è un ambiente molto interessante, da pochi anni hanno reintrodotto il falco di palude, ci sono due webcam che mostrano due nidi. Durante la lunga camminata tra i canali e le lagune abbiamo anche assistito ad una sua predazione, le piume portate dal vento passano sopra di noi, ha appena preso un uccellino e vola ora verso la pineta.
Un ambiente “infernale”. Qui ci sono zone prive di vegetazione, il terreno è
biancastro, ma anche rosso o nero, qua e là escono getti di vapore e nell'aria
c'è un forte odore di zolfo. Sotto di noi, a circa 4 km, c'è un plutone di
granito che si sta ancora lentamente raffreddando, le acque meteoriche nella
falda sotterranea vengono riscaldate e risalgono attraverso qualche fessura,
portando con sé i sali e i minerali che incontrano.
Qui ci sono un po' di fotografie : troppe
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