Viaggio a Dubai a trovare Mattia
Venerdì 29/11/2024
E' giovedì sera, Barbara ed io partiamo da casa, verso le 21.50.
All'aeroporto di Orio al Serio il tabellone annuncia un ritardo di venti minuti circa.
Consegnati i bagagli, passiamo il controllo passaporto che è automatizzato sul riconoscimento del volto contro foto passaporto.
Lunga attesa al gate B3, l'aeroporto è deserto, tranne il gruppo nostro per
SHARJAH. Sarjah è un aeroporto vicino a quello di Dubai, meno trafficato.
Decollo alle 3.45, l'Airbus A321 NEO è semivuoto. Alle 4.30 arriva il pasto caldo
che ci aveva scelto Mattia, gradito, anche se Barbara obietta che manca il pane e la carne è dura,
vizietto di famiglia. Fa frescolino, tutti dormono coprendosi un po'.
Ore 7 ci svegliamo, c'è luce, voliamo verso il sole, scorre un territorio con
montagne dai lunghi profili, spolverate di neve vecchia. Credo che siamo sopra
la Turchia, pochissimi piccoli villaggi case piccole e basse. Poco dopo vediamo forse un
grande lago salato, poi grandi zone montagnose desertiche, qualche massiccio si
erge più alto, qualche piccolo bacino artificiale, cominciano zone coltivate,
campi, ma non vedo alberi. Verso le otto compaiono i primi alberi, radi,
distanziati, poi una lunga catena con una faglia spettacolare, neve. Territorio tutto
lavorato dall' acqua, ma molto tempo fa. Poco dopo scompaiono i massicci innevati, si appianano i rilievi, ma tutto è più
desertico.
È impressionante l'azione dell’acqua nel tempo, ha modellato tutto secondo le
pendenze e durezze del suolo. Ore 8:45 compaiono enormi vallate piatte e desertiche.
E ora il mare! il Golfo Persico.
Atterriamo forse un po' lunghi, ma ci deve essere vento.
Caos di gente senza troppa fretta, superiamo bene il controllo passaporto, timbrato con
visto turistico che vale tre mesi e fotografia del volto (grazie a questa foto
saremo riconosciuti negli Emirati Arabi Uniti ) ed il ritiro bagagli. Trovo una
wifi gratuita poi usciamo in area taxi. Mattia scrive che lavora fino alle 18 e non può venire a prenderci.
Prova ad inviarci un taxi, desiste, lo prendiamo noi, viaggio di 30 minuti,
spettacolo di grattacieli uno più bizzarro dell'altro, e tanti, tanti. Primo
pagamento con bancomat. In realtà non abbiamo preso un taxi, ma un alternativo,
ci è costato 50 euro anziché 30, circa. Mattia mi ha avvisato di scegliere un'auto con la scritta Taxi, ma eravamo già
fuori campo WiFi l'ho visto dopo. Qui negli emirati i nostri telefoni funzioneranno solo con rete WiFi.
Scendiamo al Radisson blu, un bel grattacielo, ma non dei più grandi, registrazione, insalatona al bar, ipotesi di visita in centro, ma no, doccia, pisolino e ci svegliamo alle 17:45 che è quasi buio.
Passa Mattia a prenderci con l'auto che ha affittato per questi giorni con noi, una MG, ci
porta a casa sua, aperitivo, due passi intorno a casa a vedere il canale ed i
grattacieli vicini e, in dotazione al suo "condominio-grattacielo",
la piscina e due palestre, all'aperto e al chiuso, etc. E' notte ma è tutto uno spettacolo di luci che si specchiano nel canale.
In taxi andiamo in centro, visita a The Dubai Fountain, nel laghetto
artificiale ai piedi del Burgj Khalifa, c'è musica e spettacoli di getti
d'acqua. C'è una folla notevole, ma lo spazio è tanto non c'è mai la ressa.
Il Burgj Khalifa è il grattacielo più alto della città e del mondo con i
suoi 829,80 metri. È un vero Totem per questa megalopoli multietnica. Il
Burgj Khalifa è talmente alto e grande che sembra sempre di esserne vicini, è il simbolo Dubai, e viceversa.
Intorno al grattacielo si sviluppa il vero centro della città, il Downtown Dubai, dove sono concentrati i più lussuosi e notevoli edifici. E qui non ci sono cantieri in corso, sono invece tantissimi in tutto il resto della città. Grattacieli alti e bellissimi, all'ultimo piano ci sono ancora due o tre gru in azione...
Entriamo nel Dubai Mall, uno sterminato e lussuoso centro commerciale, tra le
molte specialità vediamo l’acquario, la pista di pattinaggio su ghiaccio, l’enorme scheletro
intero di un dinosauro Diplodoco donato dagli Stati Uniti. L'acquario è enorme,
migliaia di grandi pesci, squali da due o tre metri, razze, e grandi coralli, un acquario
visibile da sotto da sopra di lato e anche da dentro, ci sono infatti un paio
di camere subacquee alle quali si può accedere. Ceniamo al Time Out, un
grande market con ristorante multietnico, prezzi interessanti e ottimi cibi.
Usciti, passiamo a vedere dall'esterno il Burgj Khalifa e l' Opera, edificio
spettacolare.
Spettacolare perché si distingue dagli altri per la sua forma e tessuto, ma qui
ogni edificio, palazzo, grattacielo o altro, ha un alto grado di spettacolarità
senza mai scadere di gusto e neppure avvicinarsi al banale.
Inoltre cominciamo a renderci conto delle dimensioni e degli spazi di questa città.
E ciò è notevole perché i grattacieli sono centinaia forse migliaia.
Ritorniamo verso casa di nuovo in taxi. Mattia ha una app che gli permette di chiamare un taxi in
pochi secondi, e il taxi arriva lì dove si è in pochissimi minuti, non si perde
un secondo neppure a fine corsa, l'app ha già pagato.
Dal casa di Mattia |
Dubai Mall si riflette nella Fontaine |
L'acquario dentro Dubai Mall |
L'Opera |
Sabato 30/11/2024
Sveglia 8:30 , andiamo a piedi da Mattia, casa sua dista 600-700 metri, ma non
è facile la prima volta. In albergo abbiamo la wifi e impostiamo il navigatore,
ma appena si esce la si perde e scopriamo che il navigatore è impostato su
Auto. Ad una serie di semafori ci confondiamo, torniamo indietro e si
ricomincia.
Da Mattia facciamo una colazione super, yogurt frutta latte caffè, biscotti.
Poi partiamo in taxi verso la spiaggia Kite Beach. Il posto non è molto diverso
dai nostri lungomari di Liguria, prima di accedere alla grande e popolata
spiaggia ci fermiamo a prendere un caffè al volo in piedi tra i tavolini.
Restiamo stupiti perché un caffè così buono non saprei dove andarlo a prendere
a Biella! Scendiamo in spiaggia, peccato che ci sia vento forte e onde
notevoli, bandiera rossa, è vietato entrare in acqua. Ci sono due o tre che
fanno lunghe passate davanti alla spiaggia e salti, con la tavola tirati da un
aquilone, spettacolare! Ci fermiamo più di mezz'ora a prendere il sole, sole
che non brucia molto ed è attenuato da qualche nuvola passante.
Qualche chilometro lontano
nel mare si vedono i profili di diverse isole, sono isole artificiali ( non so
se si tratta di The Word ( un progetto demenziale per la costruzione di varie
isole artificiali con la forma dei continenti ), o di altre isole ancora.
Notizie recenti dicono che queste isole stanno lentamente sprofondando, e non
so che effetto avrà l’innalzamento del mare previsto nei prossimi decenni.
Camminiamo poche centinaia di metri fino ad un piccolo porticciolo turistico,
barchette piccole, ma quasi tutte hanno tre fuoribordo gemellati in poppa.
Qui c'è un piccolo mercato del pesce, l'edificio che lo ospita è in rifacimento
e i banchi sono ammassati tutti insieme, ma i pesci non perdono certo la loro
bellezza. Alcuni di questi li abbiamo visti all'acquario ieri sera, c'è anche un’ostrica
perlifera. Mattia che conosce un po' i pesci locali sceglie e contratta per 2,5
kg di pesce, mezzo polipo, calamari, pesciolini da friggere, gamberi grandi e
piccoli ed altri.
Cinquanta metri più in là c'è un posto dove cucinano il pesce e si mangia.
Consegniamo il sacco dei pesci, vengono osservati e pesati e paghiamo la
preparazione e cottura. Ci sediamo ad un tavolino, dopo 10-15 minuti arrivano i
pesci cotti, comprese tre insalate che abbiamo richiesto insieme. Da bere solo
acqua, comunque non alcolici, la licenza per vendere alcolici costa di più,
pochi locali ce l'hanno. Questo è un posto un po' alla buona, ma così
dev'essere. Per i pesci, la preparazione, le insalate, il pane e l’acqua
abbiamo pagato 23 euro a testa. Non male per essere a Dubai.
Torniamo in taxi al nostro albergo e Mattia a casa.
Verso le 16:30 passa a prenderci in taxi, andiamo a vedere i musei
nell’Historical District, che è all' inizio del canale, se ho capito bene è la
zona originaria di Dubai: per la visita ai musei si entra in diversi piccoli
edifici, suddivisi per argomento. Visitiamo la Perfume House, la Al Maktoum
Residence e la Emerging City.
Intanto si fa buio, lunga camminata sulla riva del canale, zona di mercati
locali e turistici. Prendiamo un battello abbastanza folcloristico, seduti a
pelo d'acqua, costo un diram in moneta sonante, ci porta sull’altra sponda del
canale. Tutti qui intorno sono o sembrano pachistani.
Qui nei suk sembra di essere in Pakistan. Visitiamo il suk delle spezie e
quello dei profumi dove compriamo piccole confezioni di zafferano e anacardi
contrattando un po’. Nei suk è doveroso contrattare.
Poi visitiamo il suk dell'oro, una lunga galleria dove si affacciano moltissimi
negozi letteralmente sfavillanti d'oro. Vetrine zeppe di anelli, collier,
monili di tutte le forme, spettacolari vestiti con pettorine intere in maglia
d'oro, mai viste altrove. All'interno, ad acquistare, ci sono solo arabi con le
loro donne tutte coperte di nero, sono tante, una visione paradossale, eppure
qui è normale.
Torniamo in taxi alle rispettive case, noi scendiamo al volo alla sosta di un
semaforo. In questa città zeppa di telecamere ci sembra una grossa
trasgressione.
Alle 21:15 passa Mattia a prenderci con un taxi che è una Tesla. È
impressionante il display di bordo che mostra le auto nel buio vicine alla
nostra e si ferma vedendo i pedoni che arrivano sulle strisce pedonali. Andiamo
a cena al ristorante e pub Amazonico Dubai. Il nostro tavolo, prenotato da
Mattia, non è ancora pronto, ci prendiamo uno spritz Campari come aperitivo, si
paga con il bancomat.
L'arredo sa di Sudamerica, c'è un pavone impagliato vicino alla reception, a
mo’ di abat-jour, sulle pareti e sul soffitto grandi ali di farfalle.
La barista è molto carina e
capace. Vicino al banco di mescita
c’è un armadietto climatizzato per i sigari. A Dubai è vietato fumare all'aperto, ma nei locali sì.
Ci sono ragazze in abito da sera, spettacolari. Finito lo spritz arriva la
gioviale moretta che era alla reception, parlando spagnolo ci accompagna al
piano di sopra che il nostro tavolo è pronto.
Dal tavolo, dalla vetrata, si vede una fila continua di super automobili enormi
e luccicanti che entrano nel parcheggio.
I cibi, tralasciamo, il conto è moderatamente salato.
Scendiamo a goderci un po' di musica dal vivo, ed ammirare le tante bellezze
che ci sfiorano al ritmo della musica. Qui siamo nel DIFC (Dubai International Financial
Center) ed inizia adesso la vita notturna, usciamo e giriamo un po' per queste
vie incrociando le molte donne e ragazze che arrivano vestite, poco, per
un’altra notte di caccia. Davanti al 'nostro' locale ci sono ben quattro Rolls
Royce parcheggiate una di seguito all’altra, prendiamo un taxi e si va a nanna.
Kite Beach |
Domenica 1/12/2024
Passa a prenderci Mattia con la MG e andiamo in auto ad Abu Dhabi, più di
un’ora d’auto.
Ci fermiamo a fare benzina in una piccola “area di servizio”, la benzina
grossomodo costa metà che da noi. Facciamo colazione con brioches, caffelatte,
c'è di tutto.
Arrivati ad Abu Dhabi, città organizzata su molte grandi isole, visitiamo il
Mangrove National Park, non particolarmente interessante.
Visitiamo poi il Louvre di Abu
Dhabi, un museo moderno ospitato in una struttura a cupola bassa specialissima
che lascia entrare piccoli sprazzi di sole che si spostano con l’avanzare del
giorno.
Nel museo ci sono reperti di
valore dei più svariati argomenti, ben presentati e grossomodo ordinati per
epoca. Nell’insieme è molto interessante.
Andiamo poi a visitare il Palazzo reale vecchio Emirates Palace Mandarin Oriental.
Dalla scalinata di accesso,
con cascatella d’acqua a fianco, ci meraviglia la vista di quattro o cinque
grattacieli modernissimi vicini.
Sale enormi, riccamente arredate, pare che tutte le ornamentazioni dorate, e
sono tante, siano di oro vero.
Mattia ha prenotato qui il pranzo, cucina libanese, il nostro tavolo è in un
salotto tutto per noi, il soffitto è otto o dieci metri. Dopo pranzo usciamo
per un altro giro del Palazzo, usciamo verso la spiaggia, saliamo al piano di
sopra, tutto enorme e spettacolare, poca gente in giro, tranquillità. Anche qui
c’è un utilizzo spropositato di marmi e pietre ornamentali, l’ennesimo
saccheggio delle perle della Terra.
Fatichiamo un po’ per ritrovare l’auto (i parcheggi multipiano sono sotto il palazzo, anch’essi enormi.
Poi ci dirigiamo alla Moschea forse la più grande del mondo: Gran Moschea dello sceicco Zayed.
È recente: costruita tra il 1996 e il 2007.
È come San Pietro a Roma. Arriviamo in auto che è l’imbrunire, folla multietnica
di pellegrini e visitatori, lungo avvicinamento a piedi, passando per un centro
commerciale, molte le donne che si danno da fare per il vestito per l’obbligo
di coprire gambe braccia e capelli. Sono le cinque di sera e risuona la
preghiera islamica, dura pochi minuti.
Arriviamo davanti all'edificio che è notte buia. Luci ed acque spettacolari.
Tutto è rivestito di marmo bianco di Carrara, con intarsi fatti a mano di altri
marmi policromi.
Inoltre, le vetrate sono state fatte a Murano, gli enormi lampadati sono Swarovski.
Le dimensioni sono esagerate,
innumerevoli colonne di marmo bianco con intarsi colorati di motivi vegetali, una
spianata esterna più grande di un campo da calcio anch’essa bianca e intarsiata. Unica
nota che stona palesemente sono i capitelli un po’ pesanti e dorati, sembrano
addirittura di plastica. L'illuminazione è grandiosa e di grande effetto.
Comunque, per noi europei questo tipo di ornamentazione è di scarso gusto e rasenta il pacchiano.
Dopo aver percorso molti colonnati che contornano la spianata esterna entriamo nella moschea. Dimensioni enormi, più di un campo da calcio, il tappeto a terra (5500 metri quadri) è stato fatto tutto dai fedeli, in alto risplendono i tre lampadari, ma ce ne sono altri nelle sale attigue.
La visita, nel flusso di visitatori, dura forse un’ora.
Anche qui abbiamo qualche difficoltà per ritrovare la
macchina, sono davvero tanti i parcheggi sotterranei e non.
Torniamo in centro a Dubai, un'ora di macchina su una strada a cinque o sei corsie, velocità massima 120 km/h, traffico intensao. Decidiamo per mangiare una pizza che si rivela abbastanza
buona. Vicino alla pizzeria c’è un piccolo grattacielo, con un albergo e non so
cos’altro, Mattia ci dice che ne sta organizzando la vendita, insieme ad altri
5. Il prezzo solo per questo è di circa 50 mln di euro. Prima di mezzanotte siamo a letto.
Abu Dhabi, parco delle mangrovie |
Sotto la cupola del Louvre | |
Monete d'oro |
Verso l'entrata del Palazzo reale vecchio Emirates Palace Mandarin Oriental |
Palazzo reale vecchio, all'interno tutto quanto è color oro, è oro. |
Dopo il pranzo usciamo nel parco e in spiaggia |
L'accesso è libero in tutte le sale dell'enorme palazzo |
Loggiato con vista sul parco e sulla spiaggia |
L'ambiente centrale visto dal piano alto |
Verso la Gran Moschea dello sceicco Zayed. |
Molti minuti di cammino, poi un Centro commerciale |
Folla di visitatori |
Lunedì 2/12/2024
Al mattino facciamo un po’ di riposo. Mattia intanto ha fatto un’ora di corsa, non fa molto caldo al mattino. Andiamo da lui e pranziamo con una buona pasta Barilla acquistata nella piccola bottega sotto casa.
Oggi ci aspetta una gita organizzata a conoscere il deserto, Andiamo al Dubai Desert Conservation Reserve
Passa un minibus a prenderci, poi un lungo giro in città a caricare dei compagni di viaggio, tre svizzeri e due brasiliani.
Per un’oretta ci allontaniamo dalla costa, e strada facendo si incontra una grande collina, alta forse 50-60 metri che di fatto è una discarica dove i rifiuti vengono in pratica sotterrati.
Per vari minuti vediamo nel deserto intorno molti dromedari, liberi o guidati da qualcuno. Mattia ci spiega che questo è un centro di allevamento ma anche di salvaguardia della specie, gli arabi ci tengono molto ai dromedari essendo un simbolo della loro civiltà. Nel deserto vero credo che non ce ne esistano più di selvatici.
In lontananza si vede, altissima, una grande luce, quasi un sole. Si tratta di una torre di 262 metri che riceve in alto il riflesso di migliaia di specchi disposti a terra. Una tecnica
speciale per produrre energia elettrica.
L’enorme temperatura viene usata per fondere un sale che poi mantiene il
calore, nelle 15 ore successive il calore viene trasformato in energia
elettrica ottenendo una produzione continua anche di notte. CT MSR TOWER Dubai
Entriamo nel deserto, questo è un parco naturale protetto. Per entrare si supera
una griglia metallica fatta apposta per dissuadere il passaggio degli ungulati,
perché non possano uscire dal parco.
Dopo qualche chilometro lasciamo la furgonetta da città e saliamo su una Land Rover
antica, guida a destra, scoperta. Facciamo un giro a vedere piante e animali
del deserto, con scarne spiegazioni della guida. Ci fermiamo in un punto
elevato per vedere il deserto, il tipo di sabbia e fare qualche fotografia. Si
riparte subito, Vediamo da vicino una coppia di orici con il piccolo e una
antilope delle montagne. Sono gli unici ungulati di questo deserto.
Ci fermiamo in un grande avvallamento, c'è il tramonto, spettacolo di
falconeria e lunghe spiegazioni su questo tipo di caccia, qui tradizionale ma
ormai vietata. Ci offrono the con cannella.
Si riparte e si va in un’oasi dove, sotto varie tende, ci vengono illustrate le
principali fasi della cucina araba, ed altro. Per esempio, la tostatura del
caffè, la cottura delle carni di pollo, agnello, dromedario, del pane, ed altri
intrattenimenti.
Chi vuole può fare un giretto sul dromedario, maschio, perché le femmine sono
sempre più agitate. È solo un’occasione per fare alcune fotografie, con lo
sfondo della notte.
Poi si cena sotto grandi tende con i cibi suddetti, e da bere acqua, the con
latte e cardamomo, oppure latte di dromedario. Frutta, dolci.
Segue uno spettacolo di danza tradizionale, con un mitra, finto s’intende.
A disposizione sui tappeti all’aperto, dove tutti si sono accomodati, ci sono
vari narghilè gorgoglianti. Poi per osservare il cielo vengono spente tutte le
luci. Puntando le varie stelle con un
laser.
Poi si torna, Land rover, poi camionetta di città. Giunti in città, da lontano,
vediamo uno spettacolo di fuochi artificiali, oggi è festa nazionale. Il Burgj
Khalifa è illuminato con luci della bandiera.
Martedì 3/12/2024
Ci alziamo un po’ tardi e andiamo da Mattia, affittiamo tre bici e facciamo un tratto
lungo il canale. Mattia ci indica un possibile acquisto immobiliare in un
grattacielo in costruzione, ci sta pensando. Volendo attraversare il canale con
le bici proviamo anche a caricarle in un ascensore, e sarebbe vietato, ma poi
più avanti il ponte è chiuso.
Avanti allora con le bici finché si può verso il centro. Poi taxi, all’arrivo
Mattia si lamenta con il tassista che non ci ha portati nel punto esatto, e questo
si scusa. Andiamo a mangiare in un doppio grattacielo unito in altro da una
‘ponte’ panoramico, siamo al 54° piano con vista sul Burgj Khalifa di
fronte e sotto di noi il Dubai Mall e la Fontaine. Da qui si vede molto molto
lontano. Si vede anche il “faro” della centrale fotovoltaica di ieri.
Si mangia abbastanza bene, e il prezzo è correlato al posto, la versione travel
però è abbastanza economica.
Prendiamo ora la metro, classe A, biglietto giornaliero 10 euro.
Andiamo a Dubai Marina che è di fatto un'altra Dubai o poco meno.
La metro fa un giro a Dubai Marina poi prendiamo un’altra metro per la punta
della Palma dove visitiamo brevemente l'enorme albergo che la caratterizza, di
fatto un centro commerciale di alto livello, come tutto qui intorno.
In metropolitana c'è bella gente, idem a Dubai Marina. Per tornare prendiamo
un taxi, c’è il tramonto sul mare. Torniamo fino in centro davanti a Dubai
Mall, vediamo di nuovo lo spettacolo di acqua e di musica davanti al Burgj
Khalifa.
Andiamo a mangiare di nuovo al Time Out Market che è lì di fronte. Questa volta
mangiamo portoghese, bacalao in modi diversi e birra.
Torniamo a piedi verso l’albergo. Al semaforo salutiamo Mattia, è stato una
guida meravigliosa, già ben prima della partenza ci ha organizzato voli ed
albergo, e durante il soggiorno ci ha assistiti consigliati e guidati con
tranquilla sicurezza, molto meglio di un operatore turistico. Mi sembra Tarzan
in questa giungla d’asfalto e di luci. Per noi ha scelto tra i mille possibili
obiettivi alcuni di varia natura, sufficienti per darci una visione d’insieme
di questa città d’eccezione. Al punto che anche a noi, che non amiamo punto le
città e tantomeno le megalopoli, ci solletica l’idea di ritornarci.
In questa notte scintillante
di grattacieli è bello aver fatto questo ultimo tratto camminando insieme così,
semplicemente, e ad un bivio di marciapiede lui va a destra e noi a sinistra.
Grazie di tutto Mattia, ci hai fatto un gran regalo.
Mercoledì 4/12/2024
Sveglia alle 4, valigie, dalla hall del Radisson Blu chiamiamo il taxi con
l’applicazione che già abbiamo usato per le biciclette, il taxi arriva senza
attesa. Nonostante l'ora ci sono varie persone e altri taxi in partenza davanti
al nostro hotel.
L’aeroporto di Sharjah non è grande, gate 20, partiamo, e arriveremo, in perfetto
orario.
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