In camper in Liguria dopo Natale 24
Sabato 28/12/24
Partiamo al mattino e andiamo a trovare Mattia e Aleksandra a Milano, ci aspettano per pranzo. Mattia con uno stile non dissimile da Marcello prepara il pranzo quasi "al momento". Aleksandra è molto bella e mi sembra un po' provata, è arrivata ieri sera. Per arrivare qui da Mosca ha viaggiato per più di 24 ore, due aerei ed un autobus. Non esistono voli diretti da Mosca alla UE. C'era anche Marcello, perché questa forse è l'unica occasione per conoscere Aleksandra in questi giorni, il programma degli spostamenti di Mattia è intensissimo.
Nel tardo pomeriggio ripartiamo verso la Liguria, visto il freddo di questi giorni ci sembra la meta migliore.
Domenica 29
Dopo aver dormito a Celle Ligure partiamo verso Toirano. Sull'autostrada Barbara vede un cartello delle grotte di Borgio Verezzi. Usciamo quindi subito a Finale e dopo pochi km siamo alle grotte. L'ultima visita del mattino è alle 12, siamo in tempo. La guida è una signora appassionata della sua grotta e coinvolgente. Le grotte sono solo geologiche, non ci sono resti di frequentazione animale o umana, ma relativamente ben conservate, molto colorate di bianco, rosso per ossidi di ferro e grigio per il manganese. Un bel campionario di concrezioni, vele, colonne, spaghetti (un paio sono di più di metri), le eccentriche, laghetti, tanto altro. La visita dura un'ora.
Tornati al camper e pranziamo con un panino nel sole caldo, il posto è gradevole. Ripartiamo e andiamo alle grotte di Toirano. Altra visita molto interessante, di particolare rilievo sono le orme di una famiglia di sapiens di 14000 anni fa, due adulti e tre bambini, che percorsero forse 400 metri lasciando impronte di mani, piedi, ginocchia, segni carboniosi delle torce. I ragazzi, inoltre, devono aver giocato con il fango perché ce ne sono alcune manciate appiccicate ad una parete, e lì sono rimaste, ora sono pietrificate.
Si passa poi in una zona più bassa che fino a tempi recenti era rimasta sott'acqua. Qui ci sono grandi stalattiti chiare a forma di grandi mammelle, spettacolari, presenti in poche grotte nel mondo. Si sono formate perché il livello dell’acqua le ha coperte e scoperte più volte e l’atmosfera carica di umidità ha modellato la superficie. Questo ramo della grotta è stato prosciugato a scopo turistico, non so se è un bene, poche decine d'anni e tutto si degraderà. Un'altra sala e un corridoio sono caratterizzati da fiocchi di cristalli di calcite e aragonite generati non da percolazione e gocciolamento bensì dalla atmosfera satura di umidità. Anche in questo caso si tratta di concrezioni che si degraderanno in fretta. Pochi anni e gli scintillii di oggi non ci saranno più.
All' uscita dalla grotta, più in alto, c'è la chiesetta di santa Lucia, dove ascoltiamo il breve ma intenso racconto di uno scrittore, uno storico che ci parla dei trascorsi di questo luogo, dalla preistoria fino agli eventi dell'ultima guerra.
Bella la discesa sul sentiero verso l'entrata delle grotte con il tramonto che incombe.
Cerchiamo poi con una App apposita, un posto per la notte, è qua vicino, piccolo, dichiaratamente difficile da raggiungere, inoltre le recensioni sono un po' preoccupanti per via di un topo morto e altre amenità! Ma tant'è, è vicino, ci proviamo. Ma il navigatore ci porta in posti strettissimi e scoscesi, a pochi metri dalla destinazione la strada è chiusa, per uscirne finiamo in un'altra strada chiusa, retromarcia di cento metri nel buio a filo del burrone, troviamo ancora una strettoia di 1,5 metri! Altra marcia indietro, poi un fragile ponte antico largo 2 metri e 10.
Tornati finalmente su una strada normale troviamo un parcheggio con alcuni camper, va a meraviglia! I liguri a volte…. Sarebbe bastato un cartello con "strada chiusa".
I cani stanno bene, dormono molto, come a casa del resto. Bourbon ha poca autonomia a camminare, dopo cento metri ansima, passi piccoli e sofferti.
Lunedì 30
Oggi lasciamo il camper a Borghetto Santo Spirito e saliamo con Brandy al monte Piccaro 281 metri, bel giro. Sole caldo, bella la vista su Borghetto SS e sul mare da un punto panoramico a metà percorso. Dalla vetta invece sì vede meglio la piana di Albenga e l’isoletta la Gallinara.
Anche se attutito, arriva fino a qui il rumore dell'autostrada, onde che percuotono giorno e notte i pendii e tutte le piante. Da qui guardando con occhio critico si nota come la costa ligure sia soffocata dalle strade, dalle case e da mille strutture. Le montagne stesse prospicienti al mare sono quasi brulle, coperte solo da vegetazione bassa mentre secoli fa erano boschi rigogliosi e forti. Nei primi anni novanta intorno alla punta del monte Acuto, sopra Ceriale - Albenga, c'era un bosco di enormi, dico enormi, pini marittimi. Lo si vedeva bene dall'Aurelia, c'ero salito un giorno e ricordo ancora nel ripido pendio i maestosi radi tronchi, e i polloni che crescevano dalle radici, anche loro grossi, esuberanti.
Pochi anni dopo non c'era più nulla, incendio? Siccità? Si diceva che tutti i fianchi dei monti fossero stati bruciati apposta perché poi i terreni sarebbero stati classificati “edificabili”. Sarà vero? Poco importa, la cieca e brutale aggressività dei sapiens trova mille giustificazioni per i suoi massacri.
Tornati al camper ripartiamo verso ponente e ci fermiamo in un ampio parcheggio per camper a san Bartolomeo al Mare. Giro in centro e sulla spiaggia. Tutta la spiaggia è di sabbia riportata, protetta da dune artificiali.
31-12- martedì
Oggi riposo, pulizia del camper poi passeggiata fino a Cervo, bel paesino su un cocuzzolo sopra il mare, giretto in spiaggia. Cervo fa parte dei "borghi più belli d'Italia". Anche il piccolo torrente che lo separa da San Bartolomeo al mare si chiama Cervo, è un po' come fossimo ancora nel biellese. Poi torniamo in camper e Barbara prepara il Cenone di Capodanno.
A mezzanotte, come da tradizione, si scatenano le lunghe serie di botti e fuochi artificiali. Telefonate e messaggi si incrociano, brevi, non serve molto, ma sono necessari, sono necessari per esorcizzare la paura del tempo che passa.
1-1-25
Oggi giornata calma, al mattino facciamo un giro sulla spiaggia di San Bartolomeo al Mare, e nel pomeriggio un altro giro a scoprire le viuzze e la vista sul mare di Cervo.
Ma l'aria si fa sempre più fredda, decidiamo di tornare, anche perché domani riprenderanno a viaggiare i camion. La Liguria è gradevole interessante e vicina. Ma serve attenzione nella scelta degli orari di viaggio, in certi momenti le lunghe code sono assicurate.