5/9-08-13
Piccolo viaggio in val di Fassa, con un cane. Due i giorni memorabili: salita al rifugio Re Alberto nel gruppo del Catinaccio e, dopo un giorno di riposo, il giro del Sasso Piatto e del Sasso Lungo. Sommando i due giorni abbiamo camminato per circa 15 ore, con un po' di dislivello.
Della zona delle Dolomiti, oltre la meraviglia degli appicchi fantastici, ci ha colpiti la vegetazione che è molto diversa da quella delle nostre montagne a pari quote. Certo il terreno risente del calcare che è ovunque, e le specie vegetali sono spesso altre e diverse. Ma quel che non mi spiego è l'assenza di piante aliene, alloctone, straniere, quelle stesse che qui da noi affliggono i boschi i prati e le rive dei torrenti. Per cui qui nelle Dolomiti è più facile tenere pulite le zone verdi, che anzi sembrano tenersi pulite da sole.
Poi naturalmente più si sale di quota e più l'ambiente si fa severo allora è la Selezione ad agire come un esperto giardiniere che sceglie le poche essenze adatte e, più ancora, delle stesse seleziona gli esemplari migliori. Guardo sui ghiaioni in quota, dove la vita è difficile, i piccoli rododendri o i pochi tipi di fiorellini, li guardo da vicino, ognuno è perfetto nelle forme e nei colori tanto da parer finto. Non c'è da stupirsi se in tedesco il gruppo del Catinaccio si chiama Rosengarten Gruppe.
A sinistra il Catinaccio |
Da destra verso sinistra si sale in questa ripida gola oltre la quale c'è il rifugio Re alberto, con il suo laghetto, ora secco. |
Le fantastiche Torri del Valjolet, dai colori cangianti. |
In lontananza, la Marmolada |
Qui comincia la seconda giornata, il giro del Sasso Piatto concatenato al giro del Sasso Lungo. |
Il sentiero che gira in senso orario intorno al Saso Piatto è abbastanza "pratoso". La seconda parte, intorno al Sasso Lungo, sarà piu vicina alle pareti e con maggiori dislivelli |
In cima a questo vallone che divide il S.Piatto dal S.Lungo c'è il rifugio Vicenza. |
Il rifugio Rimini, oops, pardon, il Rifugio Comici. |
Il Gruppo Sella |
Marmotta in vedetta |
Al ritorno, mattino sul lago di Garda |