182-Baraggia di Candelo Ottobre 08

Ottobre 2008, Breve passeggiata nella Baraggia di Candelo.
Come i prati di tutto il biellese, anche la Baraggia di Candelo sta scomparendo, le ampie radure d'erba che tanto ricordano la savana africana si stanno chiudendo, assediate da rovi e arbusti. Il clima che cambia? No, mancano le greggi che d'inverno e primavera pascolavano qui in baraggia. Ho conosciuto un pastore che mi raccontava di come, nelle più fredde mattine d'inverno, trovasse ghiacciata la borraccia dell'acqua sotto il cuscino nella tenda attrezzata con teli militari. Proprio oggi ho trovato le vestigia residue della struttura che sosteneva le tende usate fino a pochi anni fa. Era uso che tre o più pastori riunissero le greggi ed a turni di una settimana uno di loro le accudisse in baraggia. Le pecore si facevano bastare le dure e povere erbe della baraggia e brucavano implacabilmente rovi e germogli che ai margini dei prati tentavano di avanzare. Al loro passaggio concimavano il terreno garantendo un minimo di nutrimento al povero e arido suolo baraggivo, e l'erba era migliore e più fitta. L'ambiente era in equilibrio, il paesaggio garantito. In Trentino i Comuni sovvenzionano i pastori che pascolano le pecore nei terreni incolti intorno ai paesi, appunto per mantenere e migliorare il paesaggio. Perché non lo facciamo anche noi, qui in baraggia e nei paesi lungo le nostre belle valli.



















































 Fitolacca







































































2 commenti:

marzia ha detto...

ciao
lo sai che è lo Stato a vietare il passaggio delle greggi in Baraggia? non sono i pastori che scompaiono (ce ne sono e tanti!!), ma i militari che hanno vietato l'ingresso in Baraggia. è una vergogna!! ne sto scrivendo oggi sul mio blog, vieni a leggere

Anonimo ha detto...

Per la prima volta sono stata nella Baraggia intorno a Massazza, venerdì 9 Aprile 2010, a piedi con il mio asino. Una passeggiata di due ore in un paesaggio per me insolito e affascinante, che davvero mi ha fatto ricordare le savane del Kenya e della Tanzania. Non abbiamo visto nè incontrato nessuno. Davvero mancavano le pecore...