137- Rialmosso - Pratetto 13/6/10

13/6/10

Stavolta vi affliggo con immagini bianconero, so che a molti dicono poco, ma ci sono anche i pochi cui dicono molto. Invito i molti ad aprire in grande le foto, una con delle frasche, (se non si apre con doppio clik provate col tasto destro e "apri collegamento") poi gurardate tra le fronde i toni di grigio.. le luci... magari vedrete qualcosa... chissà che non si apra un nuovo orizzonte.

Abbiamo fatto un altro pezzo di GTB a ritroso, anche per vedere come si conservano i paletti in questa zona. I posti sono sempre belli e sempre più dimenticati, nell'ulima parte prima di Pratetto si risale una lunga serie di prati in forte pendenza ed assai "mossi", vi sono alcune baite, abitate non più da margari ma tenute come casa di vacanza. E' una zona scoscesa ma ha un aspetto pittorico, immaginate una strisciata di prati che si sviluppa dal basso in alto con ai lati il bosco che li assedia, fitto ed incolto. Due anni fa non c'era ma ora c'e' una malaugurata strada sterrata che ha ferito i prati. Tutto per servire due o tre baite forse, e spero sia così, abitate da margari. I pochi metri di prato e la loro bellezza, cancellati fatti a pezzi dal serpente di terra e sassi estranei, che pur si sforza, (appare evidente l'intento del tracciatore) di scorrere per quanto possibile defilato dietro un poggio e lungo il bosco. Così, illudendosi che un accesso agevole alle cascine dia una ragione valida di proseguire l'attività agricola e di allevamento, si affretta l'opera di inselvatichimento della zona. Non so cos'è giusto di caso in caso, ma in generale ritengo che occorra motivare fortemente l'attività di margari, allevatori, pastori. Sono gli unici ripeto gli unici, perché sia chiaro, che possono salvare l'ambiente di montagna e collina prima del definitivo inselvatichimento. Hanno anche gli attributi, in tutti i sensi, per farlo; chi è abituato alla vita cittadina da anni o peggio da generazioni, con tutto il rispetto, è fuori dal gioco.  I prati che si riempiono di arbusti e poi alberi segneranno anche la fine della GTB, quando si camminerà sempre e solo nel sottobosco, quando non ci saranno i prati a pennellare i paesaggi non ci sarà più il piacere di fare la Grande Traversata. Inutili saranno le spese per rifare il tracciamento, inutili i costi di fare la necessaria pubblicità, anche all'estero. Se chi fa la GTB non ne torna soddisfatto non la ripeterà, non porterà nuovi amici. Dobbiamo far rivivere le cascine.



Gli alberi sanno ascoltare

2 commenti:

Franco ha detto...

Commovente. Mi sono commosso. Ho rivisto Naulit. L'anno scorso ci ho passato un paio di mesi, senza corrente e acqua di fonte. Avevo, a Naulit, galline e una dozzina di capre e l'inseparabile cane Tito. Bei ricordi. Grazie.
Franco
p.s. se passate dal Tracciolino, prima di Andrate, fermatevi da noi, sareste graditi ospiti. ciao.

http://tracciolinodellospirito.blogspot.com/

marzia ha detto...

poetico, il B/N...
sempre bello passare qui da voi, un saluto