Valchiusella Sentiero delle Anime 1/11/20

1/11/2020


 Che il Chiusella sia un bellissimo torrente l'ho sempre saputo, alcuni amici pescatori di trote me ne hanno parlato con ammirazione. Ma la valle, da Traversella in su, non la conoscevo, ed è ancora meglio. Per tanti anni con gli amici abbiamo frequentato la Palestra di roccia di Traversella e dalle pareti guardavo giù il fondo valle lontano, molto più in basso, dove il torrente scorre tra campi e cascine. C'era un cartello che si incontrava qua e là, "Sentiero delle Anime", il nome non mi attirava molto, devo dire. Ma frugando in un libro di escursioni, uno di quelli con poche foto ma scritti bene, Barbara ha trovato una descrizione molto interessante di questo percorso. E una domenica d'autunno ci siamo andati.

Si tratta di un giro ad anello tutto sul fianco sinistro della grande valle. Si incontrano diverse cose interessanti: il Rifugio Piazza, le vie di arrampicata, molti siti con incisioni rupestri con cartelli esplicativi, alcuni alpeggi o gruppi di baite, una rupe dall'aspetto un po' sinistro dalla quale, si narra, i vecchi si buttavano al termine della loro vita; da questa leggenda il nome "Sentiero delle anime". E ancora, durante il ritorno, si passa per un piccolo paese abbandonato, situato in una posizione spettacolare, fiabesca! Il dislivello è di 800-900 metri, il tempo di circa 4-5 ore.

Sfruttando le conoscenze della zona, anzichè partire da Traversella saliamo con l'auto fino all'altezza del Rifugio Piazza. Da lì il sentiero fa un lungo traverso passando sotto alcune pareti dove si arrampica, poi comincia a salire.
Già da subito si incontrano cartelli esplicativi posti vicino alle incisioni rupestri, le incisioni a volte sono semplici coppelle, altre volte croci o figure umane o altri simboli poco leggibili. La pietra scistosa si consuma facilmente e così molte incisioni sono consunte e quasi scomparse, a garanzia di una certa antichità, di certo non le ha scavate un margaro il secolo scorso.
Mentre la giornata luminosa trascorre, una strana foschia dalla pianura si insinua nella valle danneggiado un po' i superbi colori dell'autunno. Più che le foglie, molte già cadute, sono le erbe secche a riempire di colore i fianchi della montagna, gialle come campi di grano. Il sentiero è vario ma sempre facile da seguire e sono moltissimi i punti panoramici che spuntano uno dopo l'altro inaspettati. Anche l'altro versante della valle, benchè lontano, regala alla vista degli scorci meravigliosi, numerose piccole cascate, prevalgono i boschi ma ci sono alpeggi con grandi prati intorno che da qui dove siamo sembrano sospesi su costoni verticali. E il sole ormai basso li mette in evidenza. Il culmine della bellezza si raggiunge quando, da un poggio, appare ancora lontano e più giù il paese abbandonato. Un posto da racconto fantastico, un grande prato in pendenza, nella parte alta il paese, una ventina di case, alla fine del prato un grande dirupo, forse per chi ci abitava il mondo finiva lì. Poche vacche al pascolo, chissà se qualcuna è mai caduta giù? Si sale ancora un po', su un grande costone c'è un poggio con diverse belle baite, disposte in modo pittorico, oltre il poggio ancora il vuoto di un altro valloncello. Ti viene voglia di essere un pittore, per questo posto la fotografia non è abbastanza.  Si attraversano alcuni rii, il sentiero è sempre facile, a destra molto più in alto compaiono le creste della valle, il torrente Chiusella sarà 400 metri più basso di noi. Ci fermiamo a mangiare qualcosa vicino alle baite, poi saliamo ancora un po' fino trovare un roccione appoggiato al pendio, è facile salirci dal lato a monte, oltre il bordo c'è un salto di trenta o quaranta metri.  
Di nuovo da qui si vede, più in basso ma non lontano, il paese abbandonato. E' da qui che, secondo la leggenda, si lasciavano cadere i vecchi quando si sentivano ormai inutili, con negli occhi l'immagine del loro villaggio, la vita vissuta, gli affetti.
Torniamo indietro un po' e prendiamo la via del ritorno che scorre parallela a quella di salita, ma molto più in basso. Anche il regno minerale ci regala qualche chicca, si passa vicino a poche baite semidirute, una di queste ha alcuni elementi, montanti, travi sopra le porte, fatti da grandi lastre scistose con una enorme quantità di mica. Blocchi scintillanti come l'argento, dei veri gioielli, una sciccheria, eppure li hanno abbandonati. Tra il sentiero ed un prato scosceso c'è un cordone di grandi massi, alcuni di questi sono enormi blocchi di quarzite bianca, formidabili ! Arriviamo al paese abbandonato, c'è una chiesetta, tra due case un orto rigoglioso di verdure autunnali, con un signore scambiamo qualche parola, abita lì tutta l'estate e torna a Traversella solo quando arriva la neve, ha una roncola appesa alla cintura, è documentato ma scettico sulla pandemia che stiamo attraversando. Si traversa un rio, dall'altra parte c'è un poggio dal quale si gode ancora una vista spettacolare del paesino col suo grande prato e le vacche al pascolo. Poi si entra nei boschi, le foglie gialle e brune a terra, le felci rugginose con ancora un po' di verde, qualche fungo rosso con puntini bianchi, il bianco ed il nero dei fitti tronchi di betulle, ti viene voglia di fermarti lì e passare l'inverno con loro. Si scende molto, si incontra un belvedere con un enorme masso appoggiato dal quale si vede, ancora molto più in basso, il torrente Chiusella che scorre vivace. Si passa presso una baita che ha davanti un grande prato pianeggiante, appare come un'oasi nella vastità dei boschi scoscesi.
Poco oltre, risalendo cinquanta metri, si torna al rifugio Piazza dove ci concediamo un caffè. Con le luci che calano torniamo alla macchina. Abbiamo scoperto un percorso magnifico e già pensiamo a come organizzare un'escursione con gli amici, magari di due giorni per gustarla al meglio.

Qualche foto grezza : Qui 


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