A Prato 1°Maggio 30-4-18

Giro in camper di pochi giorni come sempre alla ricerca di luoghi interessanti meglio se di tipo naturalistico. L'unico vincolo che abbiamo è trovarsi a Prato il primo di maggio. Partiamo al mattino di sabato e come primo obiettivo abbiamo la visita ad un amico che abita a Reggio Emilia. Ci fermiamo poco, giusto il tempo di scambiarci qualche notizia e rinfocolare un'amicizia che non si è mai spenta nonostante lui abiti lontano ormai da tanti anni. Basta il tempo di un caffè.
Viaggiando abbiamo compulsato un vecchio atlante automobilistico che si è rivelato più utile di tutte le mappe dei vari Google e compagnia bella. Grazie alle sue pagine colorate abbiamo scoperto che lungo il percorso verso Prato ci sono vari siti interessanti ; per cominciare c'è la Riserva Naturale delle Salse di Nirano. Una valletta dove sgorgano in piccola quantità acqua salata, gas metano e petrolio. La fuoruscita dell'acqua trascina con sè l'argilla del sottosuolo e si formano dei coni grigi che continuano a gorgogliare. Acqua di mare di più di un milione di anni fa.
Per approfondire su Wikipedia : Link
Sempre grazie al vecchio atlante troviamo altre riserve e aree protette di interesse naturalistico, il nostro ossigeno. Passiamo la sera e la notte a Vignola ammirando il grande castello e le belle viuzze del centro con i lunghi portici. Al mattino si riparte sempre viaggiando su strade appenniniche con forti salite e discese, sempre belli i dintorni, con i campi sui pendii ripidi arati in direzione di massima pendenza, per evitare gli smottamenti. La meta successiva è Marzabotto dove c'è un'importante insediamento Etrusco. Marzabotto è in fondo ad una curiosa valle, ai lati di una piana circolare. ci arriviamo dall'alto, da una valle vicina. C'è un piccolo museo interessante e comunque i reperti etruschi sono sempre di una bellezza che emoziona e stupisce. Oltre al museo si può visitare tutta l'area dell' antica città camminando liberamente nella grande piana. C'è la zona della città etrusca, con le fondamenta perfettamente allineate; in un avvallamento ci sono due necropoli con molte tombe e sparse grandi pietre ovali che venivano poste sopra le tombe. Poi più in alto c'è l'acropoli con gli edifici del culto ed altro. Insomma una visita decisamente interessante in completa libertà.
Riartiamo alla volta del Parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone. Sempre per stradine a volte impervie ma con bellissimi panorami arriviamo alla sponda del lago Brasimone, è un lago artificiale in mezzo a boschi. Un grande impianto Enel, che ci darà del filo da torcere, risucchia acqua nottetempo da un altro lago più a valle. Di giorno poi l'acqua per caduta torna al lago a valle producendo energia. Il tempo è un po' incerto e c'è vento, ma partiamo lo stesso per i periplo del lago. Passeggiata interessante, ci sono molti pescatori che campeggiano sulla sponda in piccole tendine mimetiche, tutte uguali. Arrivati oltre la metà del giro lago il sentiero scompare dove comincia una grossa recinzione e c'è un imponente cancello ovviamente chiuso. Scopriamo una traccia di sentiero tra la rete e la sponda del lago, e allora avanti... Camminiamo un buon chilometro tra il lago e la recinzione che racchiude l'area enorme della centrale enel. A vivacizzare la passeggiata c'è anche l'attacco di un biacco disturbato dal nostro fido Bourbon. Finchè tutto finisce con dei muri di cemento e non c'è modo di proseguire. Eppure tornare indietro sarebbe più lungo che andare avanti, l'incoscienza della nostra giovine età ci fa trovare un varco sotto la recinzione. Detto fatto siamo di là, ed è come trovarsi in un film di James Bond quando entra in quegli stabilimenti dove preparano il razzo che distruggerà il mondo. Non c'è nessuno ed è tutto chiuso, ma ci sono strade e stradine con cartelli direzionali tecnico-informativi, quello che ricorre più spesso è "Infermeria". Cammina e cammina arriviamo al piazzale sotto la grande e misteriosa cupola, dove finalmente appare un guardiano. Al nostro candido "ci siamo persi" ci chede subito se siamo passati sopra la recinzione, con un certo  coraggio gli diciamo certo che no, anzi siamo passati sotto!
Per fortuna è un tipo schietto con un forte accento toscano e tra l'ipotesi di passare il pomeriggio con carabinieri e verbale sceglie l'altra via, quella di aprirci un enorme cancello. E' certo di non averci mai visti, nè noi ricordiamo di averlo mai visto. Così possiamo completare il giro del lago.
Ripartiamo in direzione Prato, la meta successiva è il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, dove ci rechiamo per una breve visita. E'un piccolo santuario mariano in un'umida valletta. Ma ormai è quasi sera e ci fermiamo per la notte a Castiglione dei Pepoli un paese tutto scosceso, orientato circa a nord ovest, con un'ampia valle davanti. Parcheggiamo nella piazza del mercato. Il paese ha 5000 abitanti e, ci dicono, 20 bar. Dopo cena facciamo due parole con un signore anziano e distinto che fuma una sigaretta fuori da un bar. In pochi minuti ci racconta la sua vita. E' di Ferrara è venuto qui per il cliema migliore, da un bel po' è in pensione, faceva il carrozziere e dice che qua a Castiglione dei Pepoli si sta proprio bene, ha anche una fidanzata. Gli chiediamo se guida l'auto e dice che sì che ha un'auto da trecento all'ora con motore Ferrari che usa due volte al mese per andare a Ferrara, altrimenti ha un'utilitaria. Quanti anni ha? 91 !. Decisamente un paese salubre! 


Al mattino ripartiamo per Figline di Prato dove c'è una piccola falesia di dolomite attrezzata per l'arrampicata. Arrampichiamo per due o tre ore facendo i tiri più facili, solo gli ultimi due sono abbastanza belli.
Andiamo infine a Prato e parcheggiamo lungo il trorrente dove c'è una lunga passeggiata frequentata da tanti Pratesi, in bici e a pedi.
Lungo la riva ci sono vari animali, oltre ai pratesi di varie razze, anatre di varie specie, aironi, gabbiani, un tipo di folaghe mai viste, egrette, le cozze d'acqua dolce mangiate dagli uccelli e le nutrie. La sera facciamo un giro in centro e la cena in piazza san Francesco. Il giorno dopo è il primo maggio, e c'è un corteo nelle piazze di Prato per celebrare la festa del lavoro. Nel pomeriggio si ritorna a casa godendoci le code sull'autostrada. 

La valletta delle Salse di Nirano







I portici di Vignola

Il castello di Vignola

Bourbon vuole prendere la patente

Le chiazze incolte nei campi sono dovute ad affioramenti di idrocarburi che "avvelenano" il terreno.


La piana semicircolare di Marzabotto





La necropoli



La città

L'acropoli




Il parco dei Laghi

Periplo del lago Brasimone



Il biacco scorbutico

La bella diga che chiude il lago

Lo stabilimento Enel




Le strane case di Castiglione dei Pepoli

Un ramarro si scalda al sole del mattino


Sul sentiero salendo ad arrampicare alla falesia di Figline di Prato, incontriamo questa lucertola bicolore.

C'è chi ama le placche nella piccola falesia di Figline di Prato

L'area per passeggiare lungo il Bisenzio, il torrente di Prato





 Il Duomo


San Francesco



Airone cenerino, bell'esemplare. Ha percorso un lungo tratto della riva tenendosi basso per non farsi notare dai passanti.




Anodonta cygnea, cozze d'acqua dolce

Come l'airone anche noi c'involiamo verso casa.


 

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