Giro al pian del Burun gli stansit 28/11/15

Tardo pomeriggio autunnale, sono salito al pian del Burun nel valloncello dell'Eua seca, Montesinaro. 


La baita a "le Crose", alle mie spalle c'è il torrente Chiobbia

 

A memoria della grande piena che portò via gran parte del prato davanti alle baite, oltre che cento metri di bosco e pietraia poco più a monte.


Dalle Crose guardando verso la Valdescola


Da Baruz verso Montesinaro


Dal Pinigrant , la cresta tra la Chobbia e il Cervo, tra Montesianaro e Piedicavallo


Dal Pinigrant, alcune baite salendo verso il Pianlin


Un incendio poche settimane fa è sceso dall'alto fin quasi al Pian del Burun, siamo poco sopra gli Stansit


Un bel masso qualunque



Questi piccoli locali usati come frigoriferi naturali sono sempre situati nella parte bassa delle grandi pietraie. La temperatura si mantiene molto bassa anche durante l'estate, tanto che avvicinandosi si sente alle gambe una brezza decisamente fredda che fuoriesce da questi locali. Io li ho sentiti chiamare Truinit dai margari della zona. Qui al Pian del Burun ce ne sono almeno 14, quasi tutti in fila e qualcuno, più in basso, si e' riempito di terra. Originariamente erano dotati di porta e chiavistello, ma sono passati tanti anni.. 

Dò un'occhiata intorno e poi, dato che viene buio, comincio a scendere.


Le Fontane, viste scendendo dal Pian del Burun


Cartello vicino ad una baita al Pinigrant, io l'ho sempre sentito chiamare Pinigrant ( Pianel Grande su alcune cartine). In effetti è l'unico posto con qualche metro pianeggiante qui intorno.


..grazie comunque alla CASB


Gioielli di ghiaccio, muschio e foglie di faggio.


Verso Montesinaro, dal Pinigrant


Prato e baita alla confluenza tra la Chiobbia e la Valdescola, il posto si chiama 'U Spiet. "Lo spioncino" perchè da lì si scorge chi sale sul sentiero lungo la Chiobbia. Si pronuncia la 'e' come la eu francese.


A Baruz, cumulo di travi di sienite scalpellati dalla grande pietra nel prato, qui sotto.



Scorcio di Montesinaro di 'Zora (di sopra), visto da Baruz.


Le Crose e Montesinaro, la Chiobbia.



E' quasi notte, di nuovo 'U Spiet.


Alle Crose, il tubo che porta l'acqua "dal Marun", che passa sopra il torrente.


La si chiamava 'la cà dal Giancarlo"


E la sua memorabile scritta didattica.


Zone di muschio sul muro, dove c'è un po' di cemento. Nel 1965 o 66  quel tratto di muro era crollato, lo riparammo io, come aiutante, ed un signore di Montesinaro. Tiene ancora :-). 


La strada verso le Crose dove c'era la discarica del paese.


Giro al lago di Viverone 22/11/15

Breve passeggiata sulle sponde del lago, sempre gradevole il clima e sempre bella l'ultima luce.
Un omaggio ai fiori di Loto d'autunno.


















Due figli del mostro di Lochness?
Per evitare il riflesso del cielo bisogna girare il collo?+

Al Mombarore 8/11/15

Salita al Mombarore , mt 2371 
da San Giacomo di Andrate
Dislivello mt 1221
Una splendida giornata autunnale, i colori caldi delle foglie non ancora cadute, una montagna di silenzio, l'azzurro del cielo e poi il tramonto.
descrizione itinerario:
Dal cancello del Ristoro Alpino (poco prima dell'area di pic-nic) si prende a dx, tra le betulle, lasciando la carreggiabile in terra battuta che sale verso N, con ascesa quasi sempre moderata, eventualmente sfruttando le varie scorciatoie, tutte segnalate.
Quando la vegetazione arborea tende a scomparire e prevalgono i pascoli, si percorre un buon tratto della carreggiabile raggiungendo l’Alpe Pinalba (quota 1583 m).  Si prosegue la sterrata superando un alpeggio e nei pressi di una curva si trova poi a destra le segnalazioni del sentiero che sale nel vallone, abbandonando la sterrata. Dopo un breve e tratto attrezzato con funi, si attraversa il rio su un ponticello e si sale su prati. Si trova poi il ripiano che accoglie le costruzioni di un'alpe. Con pendenza modesta, si continua nel vallone che si è fatto più stretto e più accidentato, poi si guadagna decisamente quota per entrare in una conca dal fondo piano aperto tra i monti Torretta-Cavalpiccolo. Si costeggiano le alpi Parei, una delle baite è ricavata sotto un enorme masso.
Attraversata la conca, si avanza tra i massi per vincere il ripido gradino che adduce alla depressione che accoglie le acque del minuscolo lago Pasci (quota 2119 m).  I segni conducono ora sul lato sinistro del vallone (cresta S del Mombarone) rimontato il quale e raggiunto il colle La Bocchetta, ci si innesta sul sentiero proveniente da Trovinasse, che poco oltre lascia la cresta per porsi sul versante ovest con moderate pendenze. Sotto la vetta, ben visibile, riprende a salire, raggiungendo in breve la cresta e poco dopo il rifugio.
Da qui in una decina di minuti si giunge alla vetta, sormontata da un enorme e poco estetico monumento .