065 Colle della Vecchia 30-6-13

30-6-13

Da Piedicavallo al Colle della Vecchia sono circa 1150 metri di dislivello. Tempo di salita circa 2 ore e mezza. La nostra meta era un po' più in là.. ma la neve del versante dietro il monte Cresto ci ha fatto desistere, troppo lento il procedere passando continuamente tra neve e sassi. Bella giornata. Il Rifugio della Vecchia è ancora in ristrutturazione, è il terzo anno che è chiuso.


Anche il maggiociondolo quest'anno è in ritardo.

Il colle della Vecchia conserva una lingua di neve

Meno male che il tubo è lungo!

Il Dente della Vecchia.

L'uscita del Lago, salendo verso il colle.


L'isolotto

Simpatico sconosciuto, appena salito da Gaby

Passato il Colle prendiamo un sentiero che passa dietro il Cresto, ma ben presto desistiamo per la troppa neve che rallenta il cammino

L'impressionante serie di zig-zag del sentiero che porta al Colle della Vecchia salendo da Gaby

Piccolo ma simpatico episodio: sulla riva sotto l'ombra della macchia di neve di destra c'è un grosso cane bianco che non osa buttarsi in acqua, è rimasto solo e lo sentiamo abbaiare da un bel po' mentre scendiamo dal colle verso il lago. Sempre sulla riva , a destra della cascata c'è un signore che si è tolto gli abiti, tra poco scenderà in acqua e solo quando sarà a metà strada il cane di deciderà a buttarsi e raggiungerlo, torneranno a riva insieme. Sotto la cascata l'acqua di fusione dev'essere a due o tre gradi al massimo, non è uno scherzo entrarci e nuotare anche per pochi metri... un gesto ammirevole e coraggioso. 
Ecco il momento dell'incontro.






Il rifugio della Vecchia

Qui, dal Lago, nasce il Cervo






Siamo quasi a Piedicavallo




066 San Germano - Vercelli 23-6-13

23-6-13

Ancora una passeggiata di verifica in preparazione del pellegrinaggio Ponderano - Assisi.
Ripetiamo oggi un tratto della Via Francigena scoprendo che qualcosa è cambiato rispetto al 2009, ci sono segnali e cartelli nuovi, ma soprattutto il percorso è diverso. C'è un lungo tratto a fianco della ferrovia che non ricordo ci fosse nel 2010. Il riso sta crescendo e ci sono diversi trampolieri che punteggiano il verde delle risaie. Le egrette e gli aironi cinerini sono sempre molto prudenti, è difficile fotografarli perché si alzano e si spostano quando sono ancora lontani. Rimane un mistero un uccello che svolazza sopra le risaie lanciando grida come d'allarme, di dimensioni è a metà tra un corvo ed una gazza, nero ma con macchie bianche sul petto e sulle ali. Chi mi sa dire cos'è?
Oltre la metà del cammino incontriamo un pellegrino che percorre la Francigena, ci fermiamo a parlare un po'. E' un ragazzo del nord-est della Francia, comincia appena a parlare italiano, ma ce la caviamo lo stesso a chiacchierare. Ventidue anni, l'estate libera prima di cominciare il lavoro... lo invidiamo un po'. E' partito stamattina da Viverone, cammina con un grosso zaino, ha anche la tenda e il necessario per cucinare, dice che spesso trova ospitalità a casa di qualcuno, praticamente non ha mai dormito nelle (poche) strutture di accoglienza. Inoltre non segue le indicazioni della Francigena ma segue le strade asfaltate, forse fa bene, si perde un po' di paesaggio ma evita di perdersi e fa molta meno strada. Ci salutiamo, la meta comune è Vercelli ma lui segue la strada e noi il tracciato della Francigena che ci fa fare, appunto, una bella U in mezzo ai campi. Lo ritroviamo quindi poco più avanti, s'era fermato un momento poi ci ha visti arrivare e ci è venuto incontro. Continuiamo il cammino insieme verso Vercelli, sempre chiacchierando possibilmente in italiano, gli servirà. Barbara, da esperta pellegrina, lo consiglia per il pernottamento a Vercelli, procurandogli anche (grazie alla gentilezza di un libraio) un elenco di tutte le accoglienze da lì a Roma. Arrivati in centro ci godiamo un gelato ed una breve pausa nella bella piazza Cavour. Poi ci salutiamo, noi andiamo alla stazione a prendere il treno che ci porterà all'auto a San Germano. Ciao Axel, buon cammino!




In questo brodo primordiale cresce il riso




Giochi d'alghe e di giunchi lungo le tante rogge che distribuiscono l'acqua alle risaie.








Attraversando la strada un piccolo gufo ci ha rimesso le penne.

Ultimi ragguagli in piazza Cavour, prima di salutare Axel.

067 Le Peonie - da Montesinaro 16-06-13

16-06-13

Rieccoci dopo un anno a cercare le bellissime peonie nascoste lassù in Val Sorba.

Partiamo alle 12 da Montesinaro, dopo due ore siamo alla bocchetta del Croso, poi scendiamo al Tosh trecento metri più giù, scendiamo ancora verso Rassa, dopo un po' risaliamo una pietraia e sono lì che ci aspettano, più belle che mai! Quest'anno l'inverno sembrava senza fine, anche in montagna è tutto in ritardo, poca erba ancora pochi fiori, ma le peonie sono oggi nel momento ideale. Per vederle si può anche passare da Rassa, è molto più comodo, più breve e con meno dislivello. Ma noi preferiamo un po' di fatica in più che varie ore di auto. Comunque non è proprio una passeggiatina, sono 1400 metri di dislivello, sarebbe meglio essere un po' allenati. E poi il guado.... quest'anno con i guadi andiamo forte!

Andata + ritorno : Km  16,7  dislivello 1400mt  ore 5.30' senza le soste

Dall'alpe le Piane, il colle del Croso

Alpe Finestre

Sguardo verso valle, Pian degli Agnelli e le Piane

Le prime genzianelle

Presso la Bocchetta del Croso


Primo sguardo verso la Valle Sorba


Il Veratro

Sguardo verso il lago Lamaccia, è sopra la cascata

Il Sorba si allarga nella piana del Tosh, si capisce subito che ci sarà da rimboccarsi... i pantaloni

Il guado



Una vipera berus massacrata da un inqualificabile fifone

Ecco le prime peonie





La fioritura dura pochi giorni, adesso è il momento migliore, ci sono ancora molti boccioli














Questa è la cicutaria fetida, rara in questa zona, diventa alta anche più di due metri






Al ritorno ripetiamo i quattro guadi, l'acqua è gelida

Di nuovo al Croso, c'è un po' di nebbia