090 Alpe La Peccia 23/09/12

23/09/12

Il  Far West è vicino. 

Oggi abbiamo camminato ben poco, ma la giornata è stata davvero interessante.

L'alpe La Peccia è forse l'alpeggio più grande di tutto il biellese, sta nella parte alta della Valle Sessera, sul lato sinistro della Dolca che è un affluente del Sessera.

Proprio tramite questo blog, e grazie alla gentile Barbara che ci ha contattati per email, già dall'anno scorso avevamo in progetto una visita all' Alpe la Peccia dove Nello porta una mandria di vacche e di cavalli.

Finalmente oggi abbiamo l'occasione di conoscere Barbara e Nello; con  la massima semplicità e cortesia Nello viene a prenderci in fuoristrada alla Casa del Pescatore e ci ospita fino a sera regalandoci una gran giornata ricca di immagini e di mille informazioni di un mondo che non conoscevamo.

Alla Casa del Pescatore finiscono, per così dire, le regole cosiddette civili, da lì in avanti si fa come si può e come si deve. Sul fuoristrada da due posti ci stiamo un po' stretti, io seduto al centro sui pulsanti dei vetri che infatti si abbassano dopo i sobbalzi più forti, intanto Nello, come ci conoscesse da sempre, ci spiega e analizza il prezzo al chilo dei cavalli da carne. Un prezzo impossibile paragonato a quello sul banco del macellaio.

I nostri discorsi andranno avanti così per tutto il giorno senza sosta mischiando nozioni e dati circa l'allevamento di bovini ed equini, e di fatti di vita quotidiana per conoscersi un po'.

Strada facendo incontriamo un paio di mandrie che stanno scendendo in transumanza da altri alpeggi della zona, i margari si fermano per scambiare due parole con Nello che a quanto pare è tenuto in alta considerazione.

Pochi scambi di parole e traspare una certa soddisfazione perchè l'estate è andata bene, sono nati tre vitelli in alpe e non è morto nessun capo.

Arrivati a La Peccia dopo mezz'ora facciamo conoscenza con Barbara che ci accoglie con un buon caffè e poi via su per i pascoli a goderci la vista grandiosa dell'alpeggio. Intorno alle baite ci sono molti bovini, tutti di razza Angus e Limousine e molti incroci, ed anche qualche asinello. Animali grandi e particolarmente belli dopo un'estate passata all'aperto.

Tutti senza le corna, molto pericolose quando si ha a che fare da vicino tutti i giorni con simili bestioni.

Nei prati intorno, anche molto in alto, ci sono tori, vitelli, qualche cavallo, tutti sparsi, distanti, tranquilli.

Nell'insieme fa un'impressione veramente grandiosa. Purtroppo la mandria di cavalli, decine di animali, è nel vallone successivo più in alto e distante un'ora e mezza di cammino, per questa volta non li vedremo. Ma in una nicchia a mezza costa possiamo vedere da vicino una magnifica cavalla con il suo redo che sonnecchia.

I prati sono tutti ben rasati, il "carico" di animali è abbastanza intenso ed è bene così, è un buon modo per tenere ampia e pulita la zona del pascolo limitando le felci e gli arbusti che in pochi anni coprirebbero i prati.

Ogni tanto penso a come se la caverebbe un cittadino-medio se d'improvviso si trovasse, qui e da solo, ad accudire questi cento e passa animali da 500 kg l'uno, una quantità di vita impressionante. Bovini asini e cavalli ed anche un cane, qui a un'ora di macchina dal primo paese, a un quarto d'ora dalla prima e unica strada di ghiaia e chiusa al traffico, a settembre ed ottobre, quando non c'è nessuno in giro lungo la settimana. Occorre sapere dove sono gli animali, che nessuno si sia fatto male, che abbiano da mangiare e bere, sè stessi compresi. E guardo Nello, questo cowboy di età non verdissima che sprizza energia e forza nei gesti come nelle parole, e il suo cane che lo segue come un'ombra, o come un angelo custode. 

Nel tardo pomeriggio, salutati i nostri gentili ospiti, partiamo decisi a ritornare a piedi fino alla Casa del Pescatore, saranno dieci chilometri.

Ma dopo un po' ci viene offerto ed accettiamo un passaggio su un grosso fuoristrada che volando come il vento sulla strada di ghiaia ci porta in pochi minuti fino all'auto. Il motore andava a benzina e l'autista certamente ad alcol.

Poco dopo, sulla panoramica Zegna, troviamo una vacca che si è persa sul nastro d'asfalto e per via del guard rail non riesce più a scendere al prato, con un po' di pazienza e decisione riusciamo a convincerla a risalire la strada fin dove finisce il guard rail, così può raggiungere le compagne.

Un grazie a Barbara e Nello che ci hanno offerto una domenica speciale. 



L'alpe La Peccia




toro Angus