091 Rifugio Coda dal Tracciolino 26/8/12

26/8/12

E' uno di quei giorni che non si sa cosa fare ma la giornata è incredibilmente bella e così decidiamo di partire dal ponte sull'Elvo e risalire la stretta valle che separa il Mucrone dal Mars. La zona ci è sconosciuta, così non abbiamo nessun obbligo nè meta, una pura esplorazione. Partiamo tardissimo, dopo un'ora incontriamo una signora che ci illustra un po' i dintorni, lassù in alto incombe il Rifugio Coda. Il monte Mucrone è bellissimo visto da Biella, con la sua punta rocciosa e sotto l'enorme cono erboso e ripido, molto più articolato di come sembra da lontano, ma il versante a nordovest è forse più bello ancora. Per vederlo bisogna versare un po' di sudore, bisogna andare nel vallone da cui origina l'Elvo, tra il Mars ed il Mucrone. Si puo' passare da Oropa (Oropa Sport, Lago del Mucrone, bocchetta del lago, sentiero verso il rifugio Coda), oppure come noi oggi dal Tracciolino partendo dal ponte sull'Elvo e salendo un'oretta almeno sulla sponda sinistra e poi destra.

Il sentiero è ben chiaro e man mano si scoprono baite ed alpeggi o ex alpeggi.  Saliamo in poco meno di tre ore, ma è una salita impegnativa, la seconda parte decisamente ripida e dura. Notevole, a parte le piacevoli chiacchiere con gli accoglienti gestori del rifugio, è stata la vista del gregge che si preparava per la notte.

Stavamo scendendo ed il sole che calava bordava di luce i profili dei profondi ed impervi canaloni alla nostra destra. 

Sul culmine di una costola tra due canaloni molto ripidi ed ormai bui spiccava una strana macchia banca, era un gregge intero, almeno 500 capi. Il luogo, visto da dove eravamo noi, era da mozzafiato, sembravano in bilico sul filo di un rasoio. 

Guardando meglio vediamo anche due pastori che hanno sistemato le reti per circoscrivere la zona di pernottamento del gregge. E' di certo un buon posto per passare la notte, meglio che nei canaloni intorno, ma visto da qui dove siamo sembra un posto da vertigini!  Mi spiace che le foto non rendano appieno l'effetto. Complimenti ai pastori, gente tosta!




Alpe le Piane


Asini all'alpe La Sella


Stupenda La Sella erbosa che guarda verso Biella

Molto bello il "lato b" del Mucrone

Il Rifugio Coda

Versante valle d'Aosta

Greggi

Dalla finestra del Rifugio verso il Mombarone

Cos'è quella cosa bianca sul ripido crinale in secondo piano?

Un gregge che si prepara per la notte !!


Tornando, sul tracciolino, una mandria risale il prato prima di tornare nella stalla.



092 Montesinaro dintorni 12/8/12

12/8/12 due passi intorno a Montesinaro.


Piedicavallo da sopra il cimitero. Chi di Montesinaro abita "a zora" la domenica mattina va a Piedicavallo a comprare La Stampa, passando dalla strada di sopra.

Falciando l'erba di Dinamite c'era questo strano monticello si erba secca, e sotto..

Un alveare di piccoli calabroni, quei globi sono le celle da cui nascono i piccoli, più in profondità ci sono celle analoghe dove i calabroni conservano il loro miele, molto selvaggio il gusto, dolce ma forte e acidulo.



Il campo base del margaro

Baite a le Crose, a sinistra c'è il torrente Chiobbia



Pecore e capre di Riccardo, a Baruz.

Bacca nel sottobosco al Pinigrant

I 'truinit' al Pian del Burun


I licheni disegnano un orso?

Felci e muschi nel sottobosco dell' Er d'la Votta  (Orio della Volta)

093 Giro del Prato 10/8/12

10/8/12

Il Giro del Prato è forse il percorso più bello che si fa partendo da Piedicavallo.

Si sale al rifugio Rivetti, al colle della Mologna Grande, un lungo traverso porta al colle Loozoney, poi il Pian del Loo, il Colle del Loo, si scende all'alpe Prato, ancora all'alpe Lamaccia, giù ancora all'alpe Toso, poi si sale al colle del Croso, e giù all'alpe Finestre, le Piane, la Pianaccia, il Pianlin, Montesinaro.

E' un giro impegnativo se fatto in giornata, ci sono poco meno di duemila metri di dislivello ed una distanza di circa 24 chilometri. , Ma chi vuole può farlo in due giorni, dormire al rifugio Rivetti e partire freschi al mattino dopo aver guadagnato gran parte del dislivello.

Noi siamo partiti da Piedicavallo alle 7.50 e siamo arrivati a Montesinaro alle 19.20. Naturalmente abbiamo perso molto tempo a guardarci attorno....


Alpe le Piane, 40 minuti da Piedicavallo

Sguardo su per la valle, si vede l'ex rifugio Olimpia e, per chi sa dov'è, il rifugio Rivetti

Giovane marmotta nei pressi di Anval

Ultimi passi verso il Rifugio Rivetti (2150 metri)

Sguardo verso la val d'Aosta dal colle della Mologna Grande (2364 metri )

Dal traverso in direzione del colle Loozoney sguardo verso la valle di Gressoney

Lago Zukie, chi non sa che c'è se lo perde...  è poco sopra il sentiero venti minuti prima del colle Loozoney



Il bacio dei due dinosauri



Al colle Loozoney

Entrando nel vasto e magico pian del Loo

Di fronte, al centro, c'è il passo del Maccagno. Spiace che abbiano pitturacchiato di giallo tante pietre... è uno dei pochi posti delle nostre montagne in cui, guardandosi intorno, non si vede nulla di fatto dall'uomo.

Dal crocevia del pian Loo verso il colle del Loo



Laghetto nella parte alta del pian Loo, verso il colle

Le belle piante acquatiche che si distendono sulla superficie dell'acqua sono il preludio alla scomparsa anche di questo laghetto

Siamo quasi al colle del Loo, sguardo verso il pian Loo in direzione valle d'Aosta


Stupefacente sguardo serso l'alpe Prato. Qui, appena sotto il colle Loo, c'è sempre questo piccolo nevaio

Ad attenderci, per entrare insieme nel Prato, c'è un gregge di più di mille pecore.





In fondo al Prato :-)  ci sono sette asini

Il pastore non c'è, ma due maremmani sono a guardia del gregge

.. e c'è pure un cucciolo!.


Testa nera, mantello marrone e coda bianca.

Sguardo verso l'uscita a valle del Prato.

Questo piccolo rio che serpeggia nel prato è famoso per la sua bellezza. C'era anche qualche trotella.

Faccio fatica a staccarmi da questo luogo.... continuo a voltarmi... cammino all'indietro.... Tanti anni fa dormii una notte in una delle baite qui al Prato.

Una cavalletta impertinente...

Ci aspetta una lunga discesa verso l'alpe Lamaccia.

Ecco l'alpe ed il lago Lamaccia e quel che rimane delle baite

La baita più piccola in verità è una cappelleta, con affreschi in parte salvati.

e dobbiamo ancora scendere... fin dove scompare il torrente Sorba, per poi risalire a destra fin dove c'è la nebbia.

Con un allegro fischio ci accoglie una marmotta

Cartello all'Alpe Toso

Ranocchia, salendo verso il colle del Croso

Ruderi al colle del Croso, versante Valsesia

Siamo ad Alpe Finestre, sguardo indietro verso il colle del Croso

Manze bianche intorno all'alpe la Chiobbia. Questa razza non è adatta alle nostre montagne, sono di piede pesante rovinano terribilemente i pascoli.  Ancora tre quarti d'ora di discesa e siamo arrivati, peccato. Un giro fantastico!