099 Pettinengo - Campiglia 24-6-12

 24-6-12

Questa è quasi una tappa del Cammino di san Carlo, dal Quadretto, vicino a Pettinengo fino a Campiglia Cervo, circa 5 ore. Il Cammino di San Carlo parte da Arona e, toccando vari santuari, arriva a Viverone ricongiungendosi alla via Francigena. Il libro che parla di questo Cammino è abbastanza bellino, ma in quanto a descrivere bene il percorso... diciamo che per chi ama perdersi un po',  è l'ideale...

Dopo Locato Superiore ci siamo persi una prima volta imboccando una salita decisa, poi tornati sui nostri passi raggiungiamo Tavigliano e poco oltre, usciti da frazione Sella, ci perdiamo una seconda volta, sempre salendo troppo. Questa volta non torniamo indietro ma saliamo ancora per calare poi a riprendere la retta via sbucando sulla strada asfaltata che va da Sagliano a Falletti. 

Poco sotto Falletti si devia a sinistra prendendo lo stesso sentiero dove passa la GTB. Rivedere i cartelli gialli ci dà una certa emozione, sono passati quattro anni da quando l'avevamo fatta tutta. Sentiamo ancora l'eco dell'euforia di quel periodo... il respiro della Grande Traversata del Biellese. 








Prato falciato prima di Tavigliano



Non sarà una notizia da prima pagina, ma Don Colombo cui è dedicata la piazza e la Fontana di Tavigliano, parroco dal 1815 al 1830 era, con qualche probabilità, mio parente.


Riuscirò a gir



Funghi assai strani

In una splendida posizione c'è questo casolare abbandonato, a destra il palo sconsolatamente vuoto di una Meia.



Naulito


Solo un poeta può aver costruito un tavolo sul vuoto per vedere il panorama durante la cena.

Fontana e lavatoio nella parte alta di Quittengo


Il belvedere di fronte alla cava sopra La Balma

Locali di servizio delle Cave di Sienite alla Balma. Costerebbe tanto rifare il tetto? E' archeologia industriale questa. 

Fiori su un muro a Campiglia




100 Le Peonie - da Montesinaro 17-6-12

17-6-12
Le peonie selvatiche oltre che particolarmente belle sono anche molto rare, crescono solo in pochi siti  circoscritti. Inoltre la fioritura dura pochi giorni intorno alla metà di giugno. Partiti alle 12.30 da Montesinaro saliamo al colle del Croso che si affaccia alla valle Sorba in Valsesia. Scendiamo al Tosh sul greto del torrente Sorba, qualche difficoltà ad attraversarlo, c'è molta acqua, scendiamo ancora lungo il sentiero verso Rassa. dopo poche centinaia di metri risaliamo la lunga e pietraia che scende dalla vecchia cava di marmo del Mazzucco. Un marmo bianco come il latte. Forse grazie al calcare rilasciato dal marmo cresce qui una rara colonia di Peonie selvatiche. Pensavamo di trovarle ancora all'inizio fioritura dato che quest'anno la primavera è stata fredda e piovosa... invece sono già quasi tutte sfiorite, il loro calendario biologico se ne fa un baffo della pioggia e del freddo, loro "sanno" che l'estate è breve quassù e ragionano forse più con le ore di luce e buio che con i gradi centigradi. E sono sempre magnifiche! Il vero mistero è capire che cosa ci spinge a fare 1400 metri di dislivello, una fatica notevole dato che siamo senza allenamento, per vedere dei vegetali, pochi fiori vermigli che per quanto belli... beh c'è di meglio da qualunque fiorista. Vederli e non coglierli, vederli un'altra volta quando già sappiamo che ci sono come ci sono stati sempre tutti gli anni a giugno.
Eppure qualcosa ci spinge e ci spingerà ancora quassù.


Il torrente Sorba, là dove comincia, dietro quel rilievo erboso, c'è il lago Lamaccia, minuscolo e fascinoso.

Una rana sul sentiero. Speravamo di vedere un marasso palustre... ma niente. 



Ecco le prime peonie avvistate in lontananza

Peonia ormai sfiorita





?

E' qui evidente un foro da mina, prova che questi pezzi di marmo che costellano la pietraia sono gli scarti di una miniera e non il prodotto di una frana.


Rosa canina in val Sorba

?

A sinistra, il colle del Croso al quale dobbiamo risalire.




Marmotta



Rosa canina nella valle Cervo

La Chiobbia

101 Da Rosazza a Le Fontane 16-6-12



16-6-12

Veramente ero partito con l'intenzione di tagliare l'erba nell'orto... poi..

Da Rosazza si traversa una passerella poi si risale il Cervo sulla riva sinistra dove un comodo sentierino porta fino alla confluenza con la Chiobbia, il torrentino che scende dal Monte Bo. C'è una zona prativa, Fianbello, l'unica zona aprica e non troppo scoscesa di questo tratto della valle. Qui comincia il territorio dei ricordi di tanti anni fa. Ogni cento metri una storia, un episodio, .. non tutti da raccontare. Sono salito pian piano fino a Le Fontane di Montesinaro. Due chiacchiere con i gentili "indigeni", poi svogliatamente sono tornato giù.



La classica vista dal ponte di Rosazza verso il finto castello lungo la valle della Gragliasca, il torrente è la Pragnetta.

Il ponte sulla Pragnetta visto dalla passerella sul Cervo


Ponte a monte di Rosazza, in lontananza c'è Montesinaro. La strada che prosegue oltre il ponte, a destra, sale poi con alcuni tornanti e serviva alcune cave di sienite, ora e da tempo abbandonate.

Splendido faggio a Fianbello


Fianbello, sarebbe meglio Fienbello, deriva di certo da fieno bello. 
Il margaro amico mio mi ha raccontato che un giorno mentre sonnecchiava qui su un sasso pascolando le mucche vide qualcosa che si muoveva ogni tanto tra l'erba alta. Dopo un po' pensò preoccupato al cane ancora cucciolo che aveva portato con sé perché imparasse il mestiere lavorando con la mamma, una campionessa. Si avvicinò ed uccise una bella vipera, poi, notando che essa aveva un gran pancione prese l'opinel e l'aprì scoprendo che si era fatta una scorpacciata di cavallette!



Funghi su tronco marcio, sono a 4 metri d'altezza!


Faggio spettacolare, prima o poi riuscirò a girarlo...



Fontana Mora, quando ero bimbo c'erano ancora le mucche in queste baite, ora neanche più il sentiero passa di lì. Sono proprio a valle di dove parte il tubo dell'acquedotto che attraversa la Chiobbia. 


Questo ruscello perenne e freschissimo è l'esubero della presa dell'acquedotto. La sorgente "dal Marun".



Scusate ma la luce eccessiva non mi permette di rappresentare degnamente questo giardino giapponese.


Il faggeto

Da una quindicina d'anni questo bel fauno, defilato, sta a guardia del faggeto. 
e questo fa la lingua ai passanti...

Il torrente Valdescola, bello e solitario

Da Le Fontane vista verso la val d'Escola e, a sinistra, l'impervia Eua Seca.

La più grande e bella baita de Le fontane. 
Questa immagine non è coetanea delle altre...
I "truinit" o "crutin"














Queste grandi formiche del legno sono le prime a sciamare, quelle enormi credo siano i maschi.

Di ritorno a Fianbello

Con la luce diversa della sera vediamo di nuovo Montesinaro

Rosazza