170-Montesinaro Valdescola 24/5/09

Domenica 24 maggio 2009
Siamo saliti in Valdescola per vedere la molta neve accumulata nei canaloni, qust'anno ci sono state nevicate eccezionali, l'inverno é iniziato presto e durato a lungo. E' stato un'anno di grande selezione per gli animali, tanti camosci, cinghiali e soprattutto caprioli sono stati vittime della neve, lungo il sentiero che taglia in alto l'ultima pietraia prima di Valdescola i peli rimasti di un camoscio testimoniano una delle tante perdite. A Teggie Valdescola il letto del torrente é un vero ghiacciaio, la neve sporca di terra e con massi erratici si prolunga per almeno 500 metri a valle dell'alpeggio. Più in alto verso il Pianale i profondi canaloni sono riempiti dalla neve, le colate sono sporche di terra e sassi a testimoniare della violenza delle slavine. Le baite del Pianale sono ancora completamente coperte, l'alpe Viasco e l'alpe Chignoletto (da anni rimangono solo pochi muri) sono invece ormai puliti. A Teggie Valdescola ci sono i proprietari delle due baite ancora abitate. Mangiamo un boccone vicino alla grande vasca poi saliamo ancora fino a scroccare il caffè ad Alessandro e Stefano che stano cucinando all'aperto una splendida polenta.




















Monte Bo, a sinistra, al centro il monte Manzo.

Il Pianale é sotto la neve bianca che termina tagliata orizzontale. 1890 slm.



Teggie Valdescola
Il fiume di ghiaccio a Teggie Valdescola
Alessandro e Stefano


 Siamo in discesa ora, lungo la grande e bella morena che caratterizza la parte bassa della Valdescola.


Pietraia che si traversa subito prima di giungere al Pinigrand.



Verso le Crose

'U Spiet ( pronuncia e= eu alla francese) alla confluenza del rio Valdescola e rio Chiobbia. Il nome significa "lo spioncino" perche' da lì si vede chi risale la valle.




Baruz (pronuncia u= alla francese )





Riccardo, con le sue pecore. Troppo pochi lo ringraziano anche solo perchè mantiene bello il paese di Montesinaro da tantissimi anni. Davvero troppo pochi capiscono.

 A Montesinaro